Qual è la fonte della creatività?

E’ una sorgente di misteriosa sinergia, l’ insieme dei tasselli di un puzzle: inesauribile risorsa mentale che scaturisce da competenze tecniche; ispirazione che ci attraversa partendo da lontano; pura e semplice (ma non facile) fantasia.
Solo?

Eppure…sembra esserci dell’altro: un luogo e un tempo da cui la nostra interiorità attinge risorse, echi, ricordi, capacità, memorie; tracciando una unica linea dove, in uno specifico punto, tutto accade contemporaneamente.

E’ il qui e ora dell’eternità. Compiuta.

Un sogno è un’idea rarefatta, frammentaria, immateriale e distante, anche se presente in noi. La visione ne è la sua, conseguente, concretizzazione.

Così nasce l’idea.

Una architettura, un quadro, la coreografia di un balletto, un romanzo; una canzone, una partitura, una ricetta, l’arredamento di una dimora. Insomma: un’opera; che può – ma non è detto né scontato – trasfigurarsi in un’Opera d’arte.

Perché è l’artista il vettore, il messaggero con dentro di sé quel misterioso canale aperto (e chiuso al non artista) che traghetta la creatura eterea dalla fucina della coscienza universale alla realtà materica. E lo fa in un attimo, un bit, un quark già completo e consapevole che ha solo bisogno di trovare il suo più consono strumento per esprimersi compiutamente: Noi; la nostra intelligenza, le nostre mani, il nostro canto, la nostra spatola, i nostri utensìli, la nostra chitarra, i nostri occhi. In un filo diretto, invisibile ma saldissimo, con il nostro cuore, scintilla, fiamma e motore delle emozioni più pure. In un viaggio che parte da quel lontano grembo astrale, affronta la trasposizione istantanea e ci pervade, dal soffio eterno al primo respiro, fino al vagito-vita. Per arrivare in questo mondo ed essere ascoltato, gustato, osservato, toccato, amato.

Anche raccogliere un foglio da terra, se compiuto con amore, è un gesto che l’Arte compie attraverso mezzi umani.

E il mondo virtuale del web, universo complesso e sconosciuto ai più, non fa eccezione.

Non fa eccezione Antonella Ventrice, grafica dal cuore aperto, capace di ascoltare richieste e istanze delle creature che bussano alla sua porta interiore per vedere la luce.

E a chi tratta l’oggetto computer solo come un assemblaggio freddo e macchinoso   di hardware, software, ram, download, invia e ricevi, va ricordato che esso rappresenta, – attraverso materia apparentemente inanimata – pensieri, memorie, intuizioni, manualità di esseri viventi, pensanti ed emozionabili.

A chi crede che non ci sia vita in un pc, bisogna rammentare che comunque è grazie a esseri viventi che il pc stesso prende forma: non gli verrà la pelle d’oca ascoltando Bach o Mozart; ma vibrerà comunque su frequenze armonicamente all’unisono e assonanti a quelle dei suoi costruttori. La scienza quantica ha oramai dimostrato che la Materia non esiste in senso stretto in quanto elemento differente dalla non materia: entrambe, così come tutto ciò che siamo e che ci circonda, di fisico, visibile o invisibile, è Energia. Pura, (più o meno compatta) energia, espressa in forme diverse, che vibra a velocità diverse. Più o meno rarefatta, ma sempre Energia.

E… l’Artista? E’ chi convoglia tutti e tutto dall’Uno nell’Uno, autografando la propria appartenenza ad Esso. Tutto del mondo Attraverso il suo mondo.

Vale anche per un sito, una foto rielaborata, un video; un evento live, una operazione informatica. Energia allo stadio indefinito (prima) e concreto (poi).                     Proveniente da quell’unico bacino cosmico dove Tutto è già.

La Creazione/progetto Vita, per chi ci crede – e io ci credo – non è casuale, né è stato, ma E’.  L’Artista, dunque, non crea ma… non fa altro che scoprire quella parte di Creazione che gli appartiene, che dovrà arrivare nel mondo attraverso di sé. Nella forma che più gli/le è consona. Una forma (tangibile o no) che, da quel momento in poi, non potrà più non esistere. Ma vivrà sempre, da qualche parte nell’Universo, visibile o no.

Antonella Ventrice lo sa bene: non si siede davanti a uno schermo in attesa di tradurre un concetto in immagini, di studiare tecnicamente un’ idea; ma si abbandona, apre porte e finestre agli Elementi, si fa matita, pennello, colore, tridimensione; e ancora vento, sole, luna. Luce, buio. Transfert di essenze, tratti, note e atmosfere.

Raggiungendo, in armonia, la perfetta SINTESYA.

E, accarezzando un pentagramma tutto suo, diventare Musica.

Marcos Vinicius
Editing Anita Madaluni